2013-01-04 16:07:55

Germania: Angela Merkel apre campagna elettorale in Bassa Sassonia


Germania. Si è aperta ieri la campagna elettorale per le prossime elezioni in Bassa Sassonia. Le consultazioni si terranno il 20 gennaio e rappresentano, di fatto, il primo banco di prova per il Cdu della cancelliera Angela Merkel, in vista delle politiche di settembre. Massimiliano Menichetti ne ha parlato con il germanista Angelo Bolaffi:RealAudioMP3

R. - Le elezioni nella Bassa Sassonia sono importanti perché il partito della cancelliera Merkel - il Cdu - insieme al partito alleato al governo - l’Spd - ha subito una serie di sconfitte nelle elezioni locali, comunali e regionali. È probabile che questo trend venga confermato anche nella Bassa Sassonia, länder tradizionalmente socialdemocratico. Ricordiamoci che per anni è stato guidato dall’ex cancelliere socialdemocratico, Shroeder. Poi, è stato conquistato dai partiti di governo, che però rischiano molto.

D. - Come andrebbe ad incidere questo risultato negli equilibri federali?

R. - Porterebbe la maggioranza del Bundesrat, la seconda camera tedesca, in mano all’opposizione. Siccome le leggi devono passare sempre all’approvazione della camera Bundestag, e anche della seconda camera o camera delle regioni del Bundesrat, questo costringerebbe il governo a una grande coalizione di fatto, nel senso che dovrebbe sempre trattare con l’opposizione, a prescindere dall’esito che avranno poi le elezioni generali a settembre.

D. - Ma il riflesso delle consultazioni in Bassa Sassonia potrebbe arrivare anche alle politiche di settembre?

R. - Al momento, la cancelliera ha un "bonus" politico imbattibile. Dal punto di vista delle elezioni politiche generali, non credo che questo possa cambiare il trend. Quale coalizione di governo nascerà dal dopo elezioni? Questo è tutto aperto. Stando almeno ai dati attuali, avremo sicuramente la Merkel cancelliera, ma non sappiamo però di quale maggioranza.

D. - Questo secondo lei potrà incidere sulle scelte che la Germania sta portando avanti essendo di fatto in questo momento perno di un’Europa che fronteggia la crisi?

R. - Da questo punto di vista, in Germania c’è un accordo "bipartisan". Sia il cancelliere candidato dell’Spd Steinbrück, sia la cancelliera Merkel, sono convinti europeisti. A certe condizioni, però: per ora, non si parla di eurobond, si parlerà di una costruzione lenta, graduale di un’Europa politica e federale. Al termine di questo processo, ovviamente si potrà riaprire il discorso degli eurobond. Tra l’altro, anche il partito più federalista che c’è nel Bundestag, quello dei Verdi, tramite il suo candidato Trittin ha detto che gli eurobond vanno bene ma quando saranno riformati i trattati europei. Cioè, se ne parlerà tra almeno dieci-quindici anni.

D. - Quindi, di fatto, sono in sicurezza sia la politica europea che le strategie economiche europee…

R. - L’accordo è sulla stabilità di pareggio di bilancio messo in Costituzione e sicuramente sull’europeismo. Direi che, da questo punto di vista, l’accordo non sposta niente. Ci potrebbe essere però - nel caso l’Spd portasse un candidato alla Cancelleria - un aumento del potere d’acquisto dei salari, nel senso che - come noto - i sindacati tedeschi sono più vicini all’Spd. Quest’anno, questi ultimi apriranno una campagna di aumenti salariali molto decisa. Da questo punto di vista, ci potrebbe essere un aumento del consumo interno che potrebbe favorire le esportazioni di altri Paesi europei a cominciare dall’Italia. Questa è l’unica variante.

Ultimo aggiornamento: 5 gennaio 2013







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