Fumata bianca alle 19.06 dal comignolo della Cappella Sistina. Il nuovo Papa è stato
eletto al quinto scrutinio: i cardinali hanno raggiunto la maggioranza dei due terzi
necessari per l'elezione. Le campane di San Pietro suonano a festa. Fra poco il cardinale
protodiacono Jean-Louis Tauran si affaccerà dalla Loggia centrale della Basilica di
San Pietro per l'Habemus Papa: allora conosceremo il nome del 266.mo Vicario di Cristo,
che poco dopo si affaccerà a sua volta per il saluto e la Benedizione Urbi et Orbi.
Grande l'esultanza dei tantissimi fedeli, oltre 100mila, radunati in Piazza San Pietro
con grida di "Viva il Papa, viva il Papa!". Eseguiti gli inni vaticano e italiano
prima dell'Habemus Papam.
Subito dopo l’esito del voto, il cardinale decano
Giambattista Re si è rivolto al porporato scelto con la domanda sull’accettazione:
“Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice? – Con quale nome vuoi essere
chiamato?”. Subito dopo è avvenuta la bruciatura delle schede e la fumata bianca.
Il
nuovo Papa si reca nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime” ad indossare una delle
tre le vesti papali già pronte. Al suo ritorno ha luogo una breve cerimonia con una
preghiera, la lettura di un passo del Vangelo che può essere il “Tu sei Pietro e su
questa pietra edificherò la mia Chiesa”, oppure “Pasci le mie pecorelle” … e una preghiera.
In questa preghiera entrano come attori il primo dell’Ordine dei Diaconi, il primo
dell’Ordine del Presbiteri, il primo dell’Ordine dei Vescovi. Segue l’atto di ossequio
dei cardinali, cioè tutti i Cardinali presenti passano a manifestare il loro ossequio
e la loro obbedienza al nuovo Papa. Quindi tutti insieme, cantano il “Te Deum”.