Vicenda marò, si dimette il ministro Terzi contrario al loro ritorno in India
Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha annunciato ieri le dimissioni manifestando
la propria contrarietà al ritorno in India dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano
Latorre, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. "Stupore"
per le dimissioni, definite irrituali in una nota del Quirinale, da parte del presidente
Giorgio Napolitano che ha affidato il ministero degli Esteri, ad interim, al premier
Mario Monti. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il premier Monti
si è recato al Quirinale per incontrare il presidente Napolitano e presentare al Capo
dello Stato il decreto di accettazione delle dimissioni annunciate oggi dal ministro
degli Esteri Giulio Terzi. Le riserve sulla vicenda - ha detto il ministro
- non hanno prodotto alcun effetto:
“Non posso più far parte di questo
governo e annuncio le mie dimissioni… Ritengo oggi, come ho ritenuto per 40 anni,
che vada salvaguardata l’onorabilità del nostro Paese, delle forze armate e della
diplomazia italiana”.
Sempre nel pomeriggio, ha preso la parola il ministro
della Difesa Giampaolo Di Paola che, invece, ha scartato l’ipotesi di dimissioni:
“Sarebbe
facile, ma non sarebbe giusto e non lo farò. …Non abbandonerò la nave in difficoltà
con Massimiliano e Salvatore a bordo fino al mio ultimo giorno di governo”.
Sulla
vicenda dei due marò riferirà domani alla Camera e al Senato il premier Mario Monti.
In una nota il presidente del Consiglio sottolinea che le valutazioni espresse alla
Camera dal ministro Terzi non sono condivise dal governo.