Papa Francesco: lo Spirito Santo è lo sconosciuto della nostra fede ma è Lui che ci
ricorda le cose di Dio
È lo Spirito Santo che permette al cristiano di avere “memoria” della storia e dei
doni ricevuti da Dio. Senza questa grazia, si rischia di scivolare nell’idolatria.
Papa Francesco lo ha affermato all’omelia della Messa presieduta lunedì mattina in
Casa Santa Marta. Alla celebrazione hanno partecipato dipendenti della Direzione tecnica,
amministrativa e generale della Radio Vaticana e del Pontificio Consiglio per la Pastorale
dei Migranti, guidati dai vertici del dicastero, il cardinale presidente Antonio Maria
Vegliò, il segretario mons. Joseph Kalathiparambil e il sottosegretario padre Gabriele
Bentoglio, che hanno concelebrato col Papa. Il servizio di Alessandro De Carolis:
La risposta
che San Paolo riceve da un gruppo di discepoli di Efeso, riportata negli Atti degli
Apostoli, è sorprendente: “Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito
Santo”. Papa Francesco inizia l’omelia da quelle parole, dallo stupore suscitato da
esse in Paolo, osservando però con realismo che l’inconsapevolezza manifestata dai
cristiani di duemila anni fa non è solo “una cosa dei primi tempi”, "lo Spirito Santo
- dice - è sempre un po' lo sconosciuto della nostra fede":
“Adesso, tanti
cristiani non sanno chi sia lo Spirito Santo, come sia lo Spirito Santo. E alcune
volte si sente: ‘Ma io mi arrangio bene con il Padre e con il Figlio, perché prego
il Padre Nostro al Padre, faccio la comunione con il Figlio, ma con lo Spirito Santo
non so cosa fare…’. O ti dicono: ‘Lo Spirito Santo è la colomba, quello che ci dà
sette regali’. Ma così il povero Spirito Santo è sempre alla fine e non trova un buon
posto nella nostra vita”.
Invece, prosegue Papa Francesco, lo Spirito Santo
è un “Dio attivo in noi”, un “Dio che fa ricordare”, che “fa svegliare la memoria”.
Gesù stesso lo spiega agli Apostoli prima della Pentecoste: lo Spirito che Dio vi
invierà in mio nome, assicura, “vi ricorderà tutto quello che ho detto”. Viceversa,
per un cristiano si profilerebbe una china pericolosa:
“Un cristiano senza
memoria non è un vero cristiano: è un uomo o una donna che prigioniero della congiuntura,
del momento; non ha storia. Ne ha, ma non sa come prendere la storia. E’ proprio lo
Spirito che gli insegna come prendere la storia. La memoria della storia… Quando nella
Lettera agli Ebrei, l’autore dice: ‘Ricordate i vostri padri nella fede’ – memoria;
‘ricordate i primi giorni della vostra fede, come siete stati coraggiosi’ – memoria.
Memoria della nostra vita, della nostra storia, memoria dal momento che abbiamo avuto
la grazia di incontrare Gesù; memoria di tutto quello che Gesù ci ha detto”.
“Quella
memoria che viene dal cuore, quella è una grazia dello Spirito Santo”, ripete con
forza Papa Francesco. E avere memoria – precisa – significa anche ricordare le proprie
miserie, che rendono schiavi, e insieme la grazia di Dio che da quelle miserie redime:
“E
quando viene un po’ la vanità, e uno crede di essere un po’ il Premio Nobel della
Santità, anche la memoria ci fa bene: ‘Ma … ricordati da dove ti ho preso: dalla fine
del gregge. Tu eri dietro, nel gregge’. La memoria è una grazia grande, e quando un
cristiano non ha memoria – è duro, questo, ma è la verità – non è cristiano: è idolatra.
Perché è davanti ad un Dio che non ha strada, non sa fare strada, e il nostro Dio
fa strada con noi, si mischia con noi, cammina con noi. Ci salva. Fa storia con noi.
Memoria di tutto quello, e la vita diventa più fruttuosa, con questa grazia della
memoria”.
Papa Francesco conclude quindi con un invito ai cristiani a chiedere
la grazia della memoria per essere, afferma, persone che non dimenticano la strada
compiuta, "non dimenticano le grazie della loro vita, non dimenticano il perdono dei
peccati, non dimenticano che sono stati schiavi e il Signore li ha salvati”. Dopo
la Messa, Papa Francesco ha fatto gli auguri di compleanno a mons. Peter Brian Wells,
l’assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, ringraziandolo per
il “bene” compiuto a servizio della Chiesa.