2013-06-11 20:12:47

Voto amministrativo: nessuna conseguenza sul governo


Non ci saranno conseguenza sul Governo dopo il voto amministrativo. Ad assicurarlo è il ministro delle Riforme Quagliariello, del Pdl, partito uscito sconfitto dalle urne. E proprio sulle riforme ieri la maggioranza ha confermato l'impegno a fare presto. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Una vera e propria procedura d’urgenza per le riforme costituzionali. Governo e maggioranza spingono sull’acceleratore contestualmente all’ennesimo appello di Napolitano, che definisce ineludibile il processo riformatore sulla seconda parte della Carta. Obiettivo è concludere entro luglio la prima lettura di Camera e Senato per rispettare l’iter che dovrebbe portare al varo definitivo entro fine 2014. Ma la strada è comunque ancora tutta da costruire. Dopo un’apertura sul semipresidenzialismo alla francese con doppio turno, confermata peraltro da un esponente autorevole come Veltroni, il Pd torna a porre come priorità la modifica della legge elettorale, mentre il Pdl insiste sul nodo della forma di governo. C’è comunque la comune preoccupazione di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, dopo il record negativo di affluenza alle urne dei ballottaggi alle amministrative. Un voto che ha registrato un trionfo del centrosinistra, la sconfitta del centrodestra e il forte ridimensionamento del Movimento 5 Stelle. Nessuno nella maggioranza mette in dubbio il cammino delle riforme. E per il premier Enrico Letta il risultato rafforza lo schema delle larghe intese.

E c’è malumore nel Pdl dopo il risultato delle amministrative, mentre nel Pd ci si interroga su come massimizzare il risultato. Abbiamo sentito il politologo Piergiorgio Corbetta dell’Istituto Cattaneo:RealAudioMP3

R. – Silvio Berlusconi è fondamentale nel successo elettorale del Centrodestra. Quando viene meno, viene meno completamente tutta l’area politica. Adesso è una situazione di deserto totale: è una situazione grave, a mio parere, per una dinamica di alternanza democratica, che è quella auspicabile.

D. – Grillo ha detto: “Così ha vinto la vecchia politica”. Ma l’offerta del Movimento 5 Stelle sul territorio, è stata così scarsa?

R. – Il Movimento 5 Stelle ha un grande leader a livello nazionale, ma non ha alle spalle nulla. Anche lì, abbiamo un vuoto di quadri intermedi, un vuoto sul territorio, che evidentemente viene fuori soprattutto nelle elezioni amministrative.

D. – Guardiamo al Partito democratico: il risultato alle comunali potrà essere davvero un collante per il partito, a livello nazionale?

R. – In linea di principio, dovrebbe esserlo. Però, bisogna vedere come si riorganizzeranno e come si aggrumeranno le tensioni che ci sono all’interno. E un federatore delle differenze e non lo si vede: lo stesso Renzi è un elemento divisivo, all’interno del partito, in questo momento.

Ultimo aggiornamento: 12 giugno







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