Venezuela: aperture dal governo dopo proteste studenti contro i tagli all’istruzione
A un mese dall’inizio delle proteste degli studenti universitari – appoggiate dai
docenti – che chiedono al governo una revisione dei tagli previsti al settore dell’istruzione
pubblica, le autorità venezuelane hanno riconosciuto che c’è una crisi in atto nel
sistema dell’istruzione pubblica universitaria. Lo riferisce all'agenzia Fides una
radio cattolica locale che cita Liliana Guerrero, presidente della principale associazione
universitaria del Paese. Sugli atti di vandalismo e violenza che si sono verificati
durante le manifestazioni, che - fanno sapere gli studenti - non si fermeranno finché
non si otterranno dall’esecutivo risposte concrete, erano intervenuti anche i vescovi
del Venezuela, che il 25 giugno scorso avevano lanciato un appello affinché si creasse
“uno spazio di dialogo sincero e reale” per trovare una soluzione immediata al conflitto.
I vescovi, inoltre, avevano sottolineato l’importanza che rivestono “il riconoscimento
della pluralità e l’autonomia di pensiero” anche in considerazione del momento storico
che il Venezuela sta vivendo, e avevano spiegato le molte facce di questo conflitto:
“Dall’esigenza del riconoscimento dell’associazione universitaria da parte delle autorità
nazionali”, alla “necessità di ascoltare il mondo studentesco nella loro richiesta
di una formazione di qualità”. Da giorni, un gruppo di studenti sta portando avanti
uno sciopero della fame davanti al cancello della nunziatura apostolica a Caracas.
(R.B.)