6,5 milioni gli abitanti del Mali alle urne questa domenica per il secondo turno
delle elezioni presidenziali. I due candidati in lizza sono l'ex primo ministro Ibrahim
Boubakar Keita, favorito, e l'ex ministro delle Finanze Soumaila Cisse, che al primo
turno del 28 luglio hanno ricevuto rispettivamente il 39,79% e il 19,70%. I particolari
da Giulio Albanese:
Giornata di
ballottaggio per le presidenziali, questa domenica in Mali. Un voto che si è aperto
a Bamako, la capitale, alle otto ora locale, sotto la pioggia. Un fattore meteorologico
che, almeno inizialmente, ha scoraggiato i residenti a recarsi alle urne. Ma poi è
uscito il sole e allora si sono formate lunghe file di fronte ai seggi elettorali.
La partita si gioca tra Ibrahim Boubacar Keïta, il favorito, che al primo turno aveva
ottenuto il 39,24% dei voti e Soumaïla Cissè, secondo classificato, con il 19,4% dei
suffragi. Naturalmente, sono in molti a chiedersi se sia possibile conseguire un processo
di riconciliazione nazionale grazie al carisma del vincitore. Purtroppo, la costante
minaccia degli estremisti che si annidano sulle impenetrabili montagne al confine
con l’Algeria, gli interessi legati al business dell’oro, oltre alle promettenti riserve
di petrolio e uranio di cui è ricca la regione dell’Azawad (teatro della recente guerra
civile), unitamente alla povertà e all’analfabetismo, tutto questo costituisce un
"mix" altamente destabilizzante, in un contesto geopolitico incandescente. I risultati
delle urne sono attesi non prima di mercoledì prossimo.