Mons. Parolin: "Missione impegnativa ed esigente, mi affido all'amore misericordioso
del Signore"
Mons. Parolin, dopo la nomina, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime la sua
“profonda e affettuosa gratitudine” al Papa per “l’immeritata fiducia” che ripone
nei suoi confronti, manifestandogli “rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare
con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa
e il progresso e la pace dell’umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare”.
“Sento
viva la grazia di questa chiamata – afferma il presule - che, ancora una volta, costituisce
una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l’intera responsabilità,
perché essa mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le
mie forze sono deboli e povere le mie capacità. Per questo – prosegue - mons. Parolin
- mi affido all’amore misericordioso del Signore, dal quale nulla e nessuno potrà
mai separarci, e alle preghiere di tutti. Tutti ringrazio, fin d’ora, per la comprensione
e per l’aiuto che, in qualsiasi forma, mi vorranno prestare nello svolgimento del
nuovo incarico”.
Il presule rivolge poi il suo pensiero alle persone che sono
state parte della sua vita in famiglia, nelle parrocchie in cui è nato e in cui ha
prestato servizio, nella “cara Diocesi di Vicenza”, a Roma, nei Paesi dove ha lavorato,
Nigeria, Messico e Venezuela, che lascia “con rimpianto”.
Un pensiero rivolge
anche al Papa emerito Benedetto XVI, che lo ha ordinato vescovo, alla Segreteria di
Stato, che è già stata la sua casa per molti anni, al cardinale Bertone, agli altri
Superiori, ai colleghi e ai collaboratori e all’intera Curia Romana, ai Rappresentanti
Pontifici. “A tutti – sottolinea – sono largamente debitore”.
“Mi pongo, con
trepidazione – conclude mons. Parolin - ma anche con fiducia e serenità, in questo
nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto – come Lui ci
ha chiesto fin dall’inizio – a camminare, edificare-costruire e confessare. Che la
Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto,
ci dia ‘il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore;
di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare
l’unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti’. E, come si dice
in Venezuela: ¡Que Dios les bendiga!”.