Il Secam incontra i Presidenti africani per promuovere lo sviluppo del continente
Porre il bene comune, la sostenibilità ed i valori umani al centro dell’agenda politica
internazionale, a partire dal 2015: con questo obiettivo, il Secam (Simposio delle
Conferenze episcopali di Africa e Madagascar) ha organizzato un evento speciale sugli
obiettivi per lo sviluppo del Millennio che si tiene a New York, nell’ambito della
68.ma Assemblea generale dell’Onu. I lavori si sono aperti ieri e proseguiranno fino
al 25, con l’auspicio di guardare alle reali possibilità dell’Africa anche dopo il
2015, anno prefissato come termine di raggiungimento per gli Obiettivi del Millennio.
“La visione del Secam per il dopo 2015 – informa una nota – è quella di un’epoca in
cui fede, etica e dignità della persona, soprattutto dei poveri e degli emarginati,
siano al centro della scena per un vero programma di sviluppo dell’Africa”. Di qui,
l’appello a “rinunciare a politiche e programmi basati su punti di vista globalizzanti,
per passare invece a processi che pongano la pianificazione e la messa in atto dei
processi stessi nelle mani delle popolazioni più coinvolte”. I capi di Stato invitati
all’incontro sono, tra gli altri, quelli della Liberia, Ellen-Sirleaf Johnson; del
Sudafica, Jacob Zuma; del Ghana, John Mahama; dell’Etiopia, Hailemariam Desalegu,
e dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma. Inoltre, i vescovi africani hanno
in programma incontri con alcuni responsabili dell’Unione Europea. La delegazione
del Secam è guidata dal vicepresidente dell’organismo episcopale, mons. Gabriel Justice
Anokye, che sarà accompagnato dal segretario generale, mons. Joseph Komakoma. Da segnalare,
infine, che oltre al Simposio dei vescovi africani, agli incontri prendono parte la
Caritas Internationalis, guidata dal card. Oscar Rodriguez Maradiaga, il Cafod, ovvero
l’agenzia cattolica britannica per lo sviluppo, e la Cisde, l’alleanza internazionale
che include 17 organizzazioni cattoliche. (A cura di Isabella Piro)