2013-10-11 12:51:02

Alitalia: c'è l'intervento delle Poste, ma Confindustria è scettica


Governo soddisfatto per la soluzione trovata per il salvataggio di Alitalia. Per il ministro dei Trasporti, Lupi, l’esecutivo ha fatto la sua parte e l’intervento di Poste nel capitale della compagnia non è di natura pubblica. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Un piano complesso, da 500 milioni di euro, in parte sostenuto da una linea di credito delle banche e per 300 milioni da un aumento di capitale. Parte fondamentale lo hanno le Poste che interverranno con 75 milioni di euro. Positivo il ministro dei Trasporti Lupi, che comunque mette in guardia: se Air France non sottoscriverà l’aumento di capitale bisognerà trovare un altro partner internazionale. Perplesso invece il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, sia per la natura dell’intervento di Poste, definito pubblico, sia perché non è di medio-lungo termine. Una visione condivisa da molti economisti, il prof. Alberto Quadrio Curzio:

"La visione di Alitalia è ormai ben nota nei suoi assetti negativi dal 2008: a quel tempo, Prodi e Padoa Schioppa avevano combinato – quasi conclusivamente – un buon accordo con Air France che avrebbe rilevato i debiti, investito un miliardo, assicurato i livelli occupazionali. Il governo Berlusconi ha buttato all’aria questo progetto e quindi bisognerà fare un’operazione concordata con Air France, operazione di lungo termine, perché altrimenti tra qualche anno ci ritroveremo con una società indebitata".

Attendista l’amministratore delegato dell’Eni, Scaroni. Se verranno fornite assicurazioni sufficienti sulla continuità di Alitalia – dice – "continueremo a rifornirla" di carburanti. L’Eni infatti vanta crediti per 100 milioni di euro.







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