Rapporto Eurispes: ceto medio sempre più povero, cala la fiducia nelle istituzioni
L’Italia assiste a una progressiva pauperizzazione del ceto medio. E’ quanto emerge
dal Rapporto Eurispes, presentato questo giovedì a Roma. Diminuisce la fiducia degli
italiani verso le istituzioni, ma aumenta quella verso la Chiesa cattolica. Il servizio
è di Elvira Ragosta:
Arranca l’Italia
del rapporto Eurispes 2014, che fotografa una società defluente. Il ceto medio diventa
sempre più povero e più del 30% della popolazione non riesce ad arrivare a fine mese
con le proprie entrate. Il potere d’acquisto cala per 7 italiani su 10. Rispetto allo
scorso anno, si fa meno ricorso ai "compro oro", ma un terzo del campione in intervistato
ha detto di farne ancora uso per pagare le spese mediche. Mentre il ceto medio impoverisce,
i ricchi diventano sempre più ricchi, perché – spiega l’Eurispes – hanno i mezzi per
cogliere le opportunità della crisi. E se continua a diminuire la fiducia verso le
istituzioni, aumenta invece il tentativo di sfidare la fortuna: un terzo degli intervistati
ha dichiarato di giocare al lotto, Superenalotto e ai "gratta e vinci". Il presidente
dell’Eurispes, Gian Maria Fara:
"Questo è un Paese che ha grandissime
risorse, che ha grandissime potenzialità. Lo sforzo che dobbiamo fare è, secondo me,
quello di riuscire a trasformare la potenza in energia. Questo Paese può reagire alla
crisi, così come sta facendo in molti settori, ma quella che evidentemente manca è
una regia, un progetto di insieme che porti, in tempi relativamente brevi, il Paese
fuori dalle 'secche'. Noi abbiamo dedicato anche all’interno del Rapporto grande spazio
al Mezzogiorno. Quello che vediamo è un Sud abbandonato a se stesso, abbandonato a
una deriva di separatezza, come se una parte del Paese abbia cominciato a pensare
che tutto sommato non vale la pena di sforzarsi per recuperare una parte importante
del nostro territorio".
E nel Rapporto di quest’anno c’è anche un capitolo
dedicato a quello che voi chiamate “l’effetto Bergoglio”:
"Abbiamo visto
un notevole miglioramento dell’indice di fiducia della Chiesa rispetto all’anno scorso.
Evidentemente, c’è un effetto di trascinamento prodotto e provocato da Papa Francesco
sul quale si concentra un consenso unanime. Il Papa raccoglie un consenso assolutamente
trasversale – destra, sinistra, centro, credenti e non credenti. E' una figura che
ha ridato slancio e senso alla Chiesa mondiale".