Kazakhstan: tribunale di Astana condanna pastore cristiano per la sua predicazione
La predicazione della fede cristiana “nuoce gravemente alla salute mentale della gente”:
è la convinzione dei giudici di un tribunale di Astana che, sulla base di tali accuse,
hanno condannato a quattro anni di reclusione il pastore cristiano kazako, Bakhytzhan
Kashkumayev. Come appreso da Fides, il Pastore, responsabile della “Grace Church”
nella capitale kazaka Astana, è stato condannato per aver “causato gravi disturbi
mentali” a una presunta vittima, la donna Lyazzat Almenova”. Il pastore dovrà anche
pagare una multa salata (due milioni di tenge, circa 6.500 euro - ndr) per i “danni
morali” arrecati. Il pastore, 67 anni, farà appello contro il verdetto. Il suo avvocato,
Nurlan Beysekeyev, ha detto all’ong “Forum 18” che si tratta di “uno dei casi più
strani mai incontrati, in termini di legalità”, notando numerosi abusi delle istituzioni.
Il pastore è stato accusato dalla sorella della presunta vittima. Lyazzat è stata
tenuta in un ospedale psichiatrico dove le è stata diagnosticata “una schizofrenia
paranoide”. Altri testimoni accusano di “seguire un'organizzazione religiosa che danneggia
la salute degli individui per l’estremismo religioso”, considerazioni accettate dai
giudici di Astana. Lo status giuridico della “Grace Church”, da tempo nel mirino delle
istituzioni kazake – nota “Forum18” nella nota giunta a Fides – ora può anche essere
in pericolo. (R.P.)