2014-03-17 07:56:48

La Crimea si proclama indipendente e chiede formale annessione alla Russia mentre Usa e Ue chiedono l'accesso a osservatori internazionali


In Crimea il parlamento ha proclamato l’indipendenza da Kiev, dopo il referendum che ha registrato ieri oltre 95,6% di consensi alla scelta di annessione alla Russia. La comunità internazionale ha definito il referendum illegale. Da parte ucraina, il presidente ad interim Turcinov ha firmato la “mobilitazione parziale” del Paese per la crisi in Crimea, dopo aver parlato di farsa del referendum. Il ministro della Difesa ha assicurato che le truppe ucraine resteranno in Crimea. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3

La Repubblica di Crimea come Stato sovrano indipendente, la città di Sebastopoli a statuto particolare. Il Parlamento in Crimea non perde tempo: formalizza anche la richiesta a Mosca di essere nuovo soggetto della Federazione Russa con lo status di Repubblica. Non solo, in queste prime ore dopo il pronunciamento referendario, vota anche la nazionalizzazione delle proprietà statali ucraine situate in Crimea. E poi l'autoproclamata Repubblica di Crimea si rivolge “all'Onu e a tutti i Paesi del mondo per il riconoscimento ufficiale. A dire il vero per il momento dalla comunità internazionale arriva la condanna per un referendum definito illegittimo e illegale. Stati Uniti e Unione Europea annunciano possibili sanzioni, in particolare a Bruxelles ne parlano oggi i ministri degli Esteri Ue. Nell’immediato chiedono a Mosca “il dispiegamento di osservatori internazionali al fine di prevenire atti di violenza da qualunque gruppo”. A questo proposito preoccupa la dichiarazione da kiev del leader del partito nazionalista 'Svoboda': la Crimea è territorio nostro e lo difenderemo. Guardando alla Russia, domani il presidente Putin riferirà in Parlamento.

Ma come si stanno vivendo queste ore nella penisola dl Mar Nero. Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Giuseppe D’Amato, raggiunto telefonicamente nella città di Sebastopoli: RealAudioMP3

R. - Fuori c’è una grande festa, ma c’è da capirlo perché Sebastopoli è una città militare abitata principalmente da russi, però diciamo che c’è tensione soprattutto nella regione tartara di Bakhtchissaraï; lì i tartari non hanno assolutamente votato. Si parla di manipolazioni del voto. Probabilmente qualcosa c’è stato, ma certo l’indicazione da parte della popolazione è molto chiara.

D. - Quali, secondo quello che si dice, le motivazioni di un risultato così plebiscitario?

R. - Ci sono state grandi promesse da parte dei russi. Ricordiamo che l’Ucraina è un Paese con grosse difficoltà finanziarie già da parecchio tempo. Ovunque c’erano manifesti in cui vi erano promesse di un futuro migliore, però bisogna vedere se queste promesse verranno mantenute.







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