2014-11-02 11:04:00

Burkina Faso. La comunità internazionale: potere ad autorità civili


Il trasferimento del potere dall’autorità militare a quella civile e l’istituzione di un governo transitorio che sia coerente con l’ordine costituzionale: queste le richieste della comunità internazionale – su tutti il Dipartimento di Stato americano attraverso il portavoce Jen Psaki e l’inviato delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale, Mohamed Ibn Chambas – al Burkina Faso dove, due giorni fa, è stato rovesciato il presidente Compaoré, che era in carica da 27 anni, sostituito dal numero due della Guardia presidenziale, il colonnello Zida. In caso contrario, si minacciano sanzioni al Paese. E mentre l’esercito assicura che la transizione del potere sarà gestita in modo democratico, le opposizioni e la società civile hanno convocato per oggi nella capitale Ouagadougou una grande manifestazione in piazza della Nazione – già ribattezzata piazza della Rivoluzione – per rivendicare che “la vittoria, dopo la rivolta popolare, appartiene al popolo e quindi la gestione della transizione è legittimamente sua e non può essere in alcun caso confiscata dall’esercito”. Nel Paese, intanto, dopo le violenze dei giorni scorsi, sembra essere tornata la calma: le frontiere aeree sono state riaperte e c’è stato un allentamento del coprifuoco – che resta in vigore solo di notte – mentre domani dovrebbero riaprire i battenti anche le scuole e molti uffici. (R.B.)








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