2014-11-14 19:59:00

Manifestazioni in 25 città contro politiche UE e governo Renzi


La politica e la società devono sempre raccogliere e prendere in seria considerazione le voci di disagio e le richieste legittime e non violente. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco commentando le manifestazioni organizzate oggi in 25 città italiane in occasione dello sciopero sociale promosso da Fiom Cgil, sindacati di base, precari, studenti e centri sociali. Una mobilitazione contro le  politiche dell’Unione europea e del governo Renzi. In molte piazze si sono però registrati scontri e feriti. Servizio di Giampiero Guadagni:

Un blocco sociale davvero largo quello che ha manifestato oggi in Italia, con decine di migliaia di persone nelle piazze. Nel mirino in particolare il Jobs act, la legge di stabilità e il piano di riforma della scuola. Clima di esasperazione, in alcuni momenti di vera e propria tensione. A Roma blitz sulle impalcature del Colosseo e fumogeni contro il ministero del Tesoro. A Padova scontri tra manifestanti e poliziotti con alcuni feriti, tra i quali il capo della squadra mobile. A Napoli bloccata la tangenziale. A Milano, tafferugli nei pressi del Duomo e dell’Università Statale. Proprio a Milano la manifestazione più ampia, organizzata dalla Fiom, i metalmeccanici della Cgil che hanno indetto uno sciopero della categoria in tutto il Centro-Nord. Nel capoluogo lombardo hanno sfilato assieme il leader Fiom, Landini e il segretario generale della Cgil, Camusso.  La partita della riforma del lavoro non è chiusa, non è un voto di fiducia che cambierà la nostra iniziativa, ha detto la Camusso rispondendo al premier Renzi che sul Jobs act si è detto pronto a chiedere il voto di fiducia. E la mobilitazione di oggi anticipa di qualche giorno lo sciopero che proprio la Cgil ha indetto per il 5 dicembre. E arriva il giorno dopo l’accordo raggiunto all' interno del Pd sul Jobs act, accordo criticato dagli alleati del Nuovo centrodestra giunti ad un passo dalla rottura. Ma oggi lo strappo sembra ricucito dopo l’incontro tra i capogruppo Ncd al Senato, Sacconi e il ministro del Lavoro, Poletti. Il provvedimento dovrebbe approdare in Aula alla fine della prossima settimana.

 








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