2015-03-08 14:42:00

Sondaggio dei vescovi asiatici sulla Pastorale familiare


Un sondaggio sull’efficacia ed efficienza della Pastorale familiare in Asia, per riflettere sulle sue necessità più impellenti, anche in vista del prossimo Sinodo ordinario sulla famiglia, in programma in Vaticano ad ottobre: a realizzarlo, è stato l’Ufficio episcopale per i Laici e la famiglia della Fabc, la Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche. La consultazione è stata eseguita tra il 2013 ed il 2014 ed ha visto coinvolte le Commissioni per la Pastorale familiare in quattordici Chiese dell’Asia. Ora, quindi, la Fabc pubblica i risultati raggiunti, consultabili sul suo sito web.

Guardare a sfide e cambiamenti della famiglia
In generale, i vescovi asiatici ribadiscono la necessità di guardare alla famiglia come “ad un sistema complesso”, che ha davanti “sfide, cambiamenti e bisogni articolati”: è importante, quindi, prendersene cura tramite un Pastorale coordinata, che sappia davvero accompagnare tutti i nuclei familiari, soprattutto quelli “più vulnerabili e feriti” a causa di un divorzio o di un aborto. Di qui deriva anche il richiamo che la Fabc lancia riguardo al nuovo contesto in cui la Chiesa si trova ad operare oggi: “Il divorzio, i rapporti pre-matrimoniali, la convivenza – dicono i vescovi asiatici – dimostrano la mancanza di una trasposizione di molti programmi pastorali nella realtà attuale delle coppie contemporanee”. Lo stesso dicasi, ad esempio, per i dispositivi digitali: il loro errato utilizzo, dice la Fabc, può “bloccare la comunicazione all’interno della coppia” ed è quindi necessario che la Pastorale familiare affronti la questione attraverso corsi di “alfabetizzazione” digitale.

Tutela della vita e difesa dei poveri
Un altro tema su cui riflettere, ribadisce la Chiesa asiatica, riguarda la tutela della vita, “in particolare di fronte agli attacchi perpetrati contro i nascituri e le persone anziane”, ai quali è invece importante “dare dignità”. Essenziale, poi, la questione finanziaria, perché “la povertà dovuta all’improvvisa perdita del lavoro o ad una malattia – notano i presuli – può portare all’indebitamento e porre sulle spalle delle famiglie un peso insostenibile”. Ancora: la Fabc ricorda l’urgenza, per i giovani, di una preparazione adeguata al matrimonio e suggerisce che essa sia proposta tramite la testimonianza di coppie già sposate, così che i nubendi possano comprendere meglio la realtà della vita coniugale. Un accompagnamento specifico viene richiesto anche per dopo il matrimonio, affinché gli sposi non si sentano soli.

Attenzione speciale alle famiglie migranti
I vescovi asiatici non dimenticano, poi, il nodo della Pastorale familiare per i migranti e per le comunità rurali, evidenziando come essa debba mirare anche al miglioramento pratico della vita delle persone e debba essere strettamente legata all’educazione dei giovani. E una cura speciale viene invocata per le famiglie distrutte dalla guerra, per quelle in cui i genitori hanno orari lavorativi eccessivamente lunghi che li tengono lontani da casa o per chi è tossicodipendente. Allo stesso tempo, si suggerisce di dedicare maggiore attenzione alla trasmissione della fede in famiglia ed all’insegnamento della pianificazione familiare naturale, secondo la dottrina della Chiesa.

Occorre approccio sistematico ed organico
“Un approccio sistematico ed organico”, basato anche sul rafforzamento del legame tra Chiesa e laici, è quanto mai urgente, afferma la Fabc, suggerendo di valorizzare, ad esempio, i rapporti tra famiglie e servizi educativi cattolici, o di incrementare le visite pastorali dei vescovi nelle singole diocesi, così da “entrare in contatto con la realtà familiare locale”, oppure di pianificare “a lungo termine” la Pastorale familiare affinché non sia solo “reattiva”, quanto piuttosto “propositiva”, grazie ad un’azione più “concertata, integrata e collaborativa” tra tutti i suoi agenti. “Collaborare – infatti – non è un lusso, ma una necessità assoluta nel nostro mondo così complesso e globalizzato”, conclude la Fabc, evidenziando infine l’importanza, per la Chiesa, di ascoltare “le diverse voci di tutte le famiglie”. (I.P.)








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