Senza casa, senza luce e senza mezzi di sussistenza: sono critiche le condizioni di vita della popolazione dell’arcipelago di Vanuatu nel Pacifico, devastato nei giorni scorsi dal ciclone Pam. Da domenica è stato di emergenza e si moltiplicano le iniziative umanitarie e gli appelli per portare aiuti ed evitare il diffondersi di malattie. Dalla Conferenza espiscopale italiana è stato messo a disposizione un milione di euro dai fondi dell' 8xmille. Ad oggi si contano 24 morti, oltre 3mila sfollati e sarebbero 54mila i bambini colpiti dalla tragedia. “Ricostruire le case, trovare cibo e sgombrare le strade, queste le cose più urgenti", dice il vescovo di Port Vila, a Vanuatu, mons Juan Bosco Barèmes. L'intervista è di Gabriella Ceraso:
R. - Pour le moment …
Per il momento non ho avuto il tempo di recarmi sulle
altre isole perché non ci sono i mezzi di trasporto, ma in città e sulla nostra Isola
di Éfaté ci sono danni significativi e molto gravi. Per quanto riguarda gli abitanti,
i tetti delle case sono stati spazzati via, molte scuole sono distrutte e non sappiamo
come fare perché gli studenti possano riprendere le lezioni: tutte le aule sono state
danneggiate …
D. - Ci sono zone in cui i soccorsi ancora non sono riusciti ad entrare?
R. – En ce moment-là, pendant que nous parlons
il y a de secours qui arrivent …
Proprio mentre parliamo stanno arrivando soccorsi
dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, perfino dalla Caledonia e questo potrà aiutare
sicuramente molte persone qui, ma degli abitanti delle altre isole non abbiamo notizie
:abbiamo anche provato a metterci in contatto con i sacerdoti che si trovano nell’arcipelago,
ma la comunicazione non è stata ancora ristabilita.
D. - A cosa attribuite questa catastrofe? Molti dicono che potrebbe essere una delle conseguenze del riscaldamento dell’atmosfera. Anche i cittadini di Vanuatu credono questo?
R. - Je ne peux pas le dire, parce que …
Non lo so; so però che questo problema c’è …Noi abbiamo
notato che il vento di questo ciclone soffiava con una potenza ben oltre le nostre
conoscenze, è stato qualcosa che ha sconvolto la gente, anche perché è durato per
quattro, cinque ore. Il governo avrebbe dovuto avvertirci: ci sono stati diversi morti
nelle città, anche qui a Port Vila. Non so se si possa dire che la vera causa sia
il riscaldamento globale, ma di certo la gente attribuisce il vento forte a questo,
anche perché è troppo tempo che non si rispettano più le regole delle stagioni. Resta
comunque impressionante quanti danni abbia provocato questo ciclone, serve ricostruire
le case, sgombrare le strade e serve cibo!
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