“La morte è sempre tragica. Lo è ancora di più quando è violenta e colpisce i poveri”: così mons. Socrates Villegas, presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, commenta gli scontri avvenuti in questi giorni a Kidapawan, nel sud del Paese, dove è in atto la protesta di migliaia di agricoltori, piegati dalla siccità. Almeno due i morti e dozzine i feriti nelle proteste che hanno visto le forze dell’ordine aprire il fuoco per disperdere i manifestanti.
Non cedere alla vendetta, ma promuovere la pace
“Preghiamo per i nostri agricoltori di Kidapawan – ha detto mons. Villegas – Possano,
coloro che sono morti, trovare pace e felicità in Paradiso”. Auspicando, poi, che
il dramma della siccità e della carestia che ne consegue si risolva al più presto,
il presidente dei vescovi filippini ha lanciato un appello ai manifestanti ed ai familiari
delle vittime affinché evitino la vendetta. “Possano le famiglie degli agricoltori
defunti non cedere al circolo vizioso della vendetta, ma cerchino piuttosto il modo
di ristabilire la pace”.
Tutelare la dignità di ogni persona
Al contempo, le forze militari e di polizie sono state esortate a “ricordare il loro
compito di preservare la pace, proteggere i deboli e servire la giustizia”. L’appello
alla riconciliazione e la richiesta di una soluzione per la questione agricola sono
stati sostenuti anche da altre confessioni del Paese, come la Chiesta Unita metodista,
che ha auspicato una soluzione “giusta e pacifica” e che “tuteli la dignità ed i diritti
umani di ogni persona”. (I.P.)
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