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Il
Papa ha proclamato l' "Anno del Rosario"
e propone l'aggiunta di altri cinque misteri,
i Misteri della Luce
In occasione del suo 24.mo anniversario di Pontificato, Giovanni
Paolo II ha voluto donare al mondo la sua Lettera
apostolica sul Rosario , Rosarium Virginis Mariae, ed
ha proclamato questo anno che va da ottobre 2002 fino all'ottobre
2003, "Anno
del Rosario".
Ha firmato infatti durante l'udienza generale la Lettera apostolica
che si intitola Rosarium Virginis Mariae, spiegandone egli stesso
la motivazione: far riscoprire la profondità mistica racchiusa
nella semplicità del Rosario.
Il Papa propone di aggiungere cinque Misteri, legati alla vita pubblica
di Gesù "la luce del mondo" (Gv 8,12), che chiama
i Misteri della Luce:
1. il Battesimo al Giordano, 2. l'auto-rivelazione alle nozze di
Cana, 3. l'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione,
4. la Trasfigurazione e, infine, 5. l'istituzione dell'Eucaristia,
espressione sacramentale del mistero pasquale.
Il Papa propone di inserire i Misteri della Luce tra i Misteri Gaudiosi,
i Misteri Dolorosi e i Misteri Gloriosi.
Secondo
la prassi corrente, infatti, il lunedì e il giovedì
sono dedicati ai « misteri della gioia », il martedì
e il venerdì ai « misteri del dolore », il mercoledì,
il sabato e la domenica ai « misteri della gloria ».
Dove inserire i « misteri della luce »?
Considerando che i misteri gloriosi sono riproposti di seguito il
sabato e la domenica e che il sabato è tradizionalmente un
giorno a forte carattere mariano, Giovanni Paolo II consiglia di
spostare al sabato la seconda meditazione settimanale dei misteri
gaudiosi, nei quali la presenza di Maria è più pronunciata.
Il giovedì resta così libero proprio per la meditazione
dei misteri della luce.
"Ciò
che è veramente importante - scrive il Papa nella sua Lettera
Apostolica - è che il Rosario sia sempre più concepito
e sperimentato come itinerario contemplativo. Attraverso di esso,
in modo complementare a quanto si compie nella Liturgia, la settimana
del cristiano, incardinata sulla domenica, giorno della risurrezione,
diventa un cammino attraverso i misteri della vita di Cristo, e questi
si afferma, nella vita dei suoi discepoli, come Signore del tempo
e della storia. (pf.38, Rosarium Virignis Mariae).
Perchè i Misteri della luce?
Giovanni Paolo II lo spiega al paragrafo 21 della sua Lettera apostolica
Rosarium Virginis Mariae:
"Passando
dall'infanzia e dalla vita di Nazareth alla vita pubblica di Gesù,
la contemplazione ci porta su quei misteri che si possono chiamare,
a titolo speciale, 'misteri della luce'. In realtà, è
tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è «
la luce del mondo » (Gv 8, 12).
Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita
pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno. Volendo indicare
alla comunità cristiana cinque momenti significativi
misteri 'luminosi' di questa fase della vita di Cristo, ritengo
che essi possano essere opportunamente individuati: 1. nel suo Battesimo
al Giordano, 2. nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana, 3.
nell'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione, 4.
nella sua Trasfigurazione e, infine, 5. nell'istituzione dell'Eucaristia,
espressione sacramentale del mistero pasquale.
Ognuno
di questi misteri è rivelazione del Regno ormai giunto nella
persona stessa di Gesù.
È mistero di luce innanzitutto il Battesimo al Giordano.
Qui, mentre il Cristo scende, quale innocente che si fa 'peccato'
per noi (cfr 2Cor 5, 21), nell'acqua del fiume, il cielo si apre
e la voce del Padre lo proclama Figlio diletto (cfr Mt 3, 17 e par),
mentre lo Spirito scende su di Lui per investirlo della missione
che lo attende.
Mistero di luce è l'inizio dei segni a Cana (cfr Gv 2, 1-12),
quando Cristo, cambiando l'acqua in vino, apre alla fede il cuore
dei discepoli grazie all'intervento di Maria, la prima dei credenti.
Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù
annuncia l'avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr
Mc 1, 15), rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile
fiducia (cfr Mc 2, 3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia
che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo,
specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla
sua Chiesa (cfr Gv 20, 22-23).
Mistero di luce per eccellenza è poi la Trasfigurazione,
avvenuta, secondo la tradizione, sul Monte Tabor. La gloria della
Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il Padre lo
accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr
Lc 9, 35 e par) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso
della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione
e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo.
Mistero di luce è, infine, l'istituzione dell'Eucaristia,
nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il suo Sangue
sotto i segni del pane e del vino, testimoniando « sino alla
fine » il suo amore per l'umanità (Gv 13, 1), per la
cui salvezza si offrirà in sacrificio.
In
questi misteri, tranne che a Cana, la presenza di Maria rimane sullo
sfondo. I Vangeli accennano appena a qualche sua presenza occasionale
in un momento o nell'altro della predicazione di Gesù (cfr
Mc 3, 31-35; Gv 2, 12) e nulla dicono di un'eventuale presenza nel
Cenacolo al momento dell'istituzione dell'Eucaristia. Ma la funzione
che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino
di Cristo.
La rivelazione, che nel Battesimo al Giordano è offerta direttamente
dal Padre ed è riecheggiata dal Battista, sta a Cana sulla
sua bocca, e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge
alla Chiesa di tutti i tempi: « Fate quello che vi dirà
» (Gv 2, 5). È ammonizione, questa, che ben introduce
parole e segni di Cristo durante la vita pubblica, costituendo lo
sfondo mariano di tutti i 'misteri della luce'."
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